In sei mesi Avis Magione raddoppia le donazioni: +286. 101 a giugno, 564 totali. Quattro donatori già a quota 5
Continua con numeri eccezionali la marcia di Avis Magione nel 2020; il primo semestre si è chiuso con 564 donazioni, 286 in più rispetto allo stesso periodo nel 2019 (+103%); numeri più che raddoppiati, che inquadrano la sezione come quella in maggior crescita nella provincia di Perugia. Anche a giugno, per il terzo mese consecutivo, è stata raggiunta la tripla cifra, toccando quota 101 (84 di sangue intero e 17 plasmaferesi), con 20 nuovi donatori e 5 recuperi dopo 2 anni di inattività (rispettivamente 91 e 45 da inizio 2020). “La Solidarietà dei magionesi cresce giorno dopo giorno – commenta il Presidente Roberto Taborchi – un anno fa di questi tempi avevamo una media mensile intorno alle 45 donazioni; siamo cresciuti verticalmente grazie a tanti fattori, su tutti prenotazione, accoglienza, presenza dei volontari al Sit, promozione sulle pagine Facebook ed Instagram. In 6 mesi abbiamo praticamente raggiunto le donazioni di tutto il 2018 (ne mancano solo 5), proveremo già entro agosto a superare sia il 2019 (718) che il miglior risultato annuale di sempre (731 nel 2014). Stiamo continuando a puntare con forza sulla Plasmaferesi, che ormai non è più una parola misteriosa per i nostri donatori; da inizio anno sono state 92, in tutto il 2019 ne avevamo fatte registrare 60. In questi sei mesi 30 persone si sono regalate la loro prima volta “gialla”, facendo seguire in molti casi anche la seconda. Una menzione speciale per i nostri “stacanovisti” di sangue e plasma: Daniele Curci, Simone Falletta, Matteo Giannetti ed Andrea Pericoli hanno già raggiunto nel 2020 le 5 donazioni totali, una in più di Gianluca Versiglioni e Carla Fora, la più assidua tra le donne; un ruolino perfetto per puntare al traguardo massimo annuale di 10. Alla soglia dei 50 anni, stiamo inoltre dando un taglio sempre più moderno e hi-tech all’Associazione, che dal 14 giugno ha la propria App ufficiale, scaricabile gratuitamente sia per iOs che Android. La soddisfazione più grande comunque è la consapevolezza di dare un contributo indispensabile in questo momento alla struttura ospedaliera, costretta purtroppo a fare i conti con un complessivo calo regionale delle donazioni (oltre 1600 in meno rispetto al 2019) ed un conseguente rapporto sempre più labile tra sacche raccolte e trasfuse. Continueremo ad impegnarci al massimo, sperando che la nostra scia possa dare la spinta ad una risalita collettiva”. Sulla stessa lunghezza d’onda il segretario della sezione Valentino Cruccolini: “Questi primi sei mesi del 2020 hanno mostrato un grande senso di responsabilità da parte dei nostri donatori. Le donazioni sono cresciute molto, e soprattutto non sono mai mancate nemmeno nei periodi più difficili di Fase 1 e 2. La possibilità, diventata necessità con la pandemia, di prenotare la donazione è stata capita e accettata, anche perché consente nel miglior modo possibile il distanziamento al Centro Trasfusionale. Da segnalare in questi mesi l’altissimo numero di nuovi donatori, inclusi quelli nati dal 2000 in poi, segno che il messaggio solidale sta passando anche in questa fascia d’età”.