Intervento Avis Magione @ Assemblea Regionale 2019
Il 2019 dovrà necessariamente essere l’anno della svolta, non possiamo permetterci di proseguire o addirittura peggiorare il trend che caratterizza la nostra Associazione da ormai tre anni. Cause e rimedi, è questo su cui si focalizzano le nostre assemblee, i nostri dibattiti, le nostre riunioni. Senza cercare spiegazioni ripetendo cose già ampiamente sviscerate nel tempo (ricambio generazionale, sensibilizzazione giovani, scarsa consapevolezza dell’importanza del gesto), voglio soffermarmi su pochi punti, con particolare riferimento a casi vissuti in prima persona da me o dalla sezione che rappresento. A tale proposito inoltre, sulla base di quanto ci era stato suggerito anno scorso in occasione dei sopra citati dibattiti, ho pensato di riassumere l’attività di Avis Magione con degli indici, monitorati mensilmente ed annualmente, che aiuteranno a soffermarmi sulle principali tematiche che voglio affrontare.
SOSPENSIVE L’indice di rapporto tra donatori sospesi ed accessi totali, vede nel primo trimestre 2019 Avis Magione con il 12% di non idonei, addirittura il 15% nel mese di marzo, tra i quali 7 possibili nuovi donatori e 2 possibili recuperi esclusi. Come detto più volte non abbiamo il diritto di entrare nel campo decisionale medico, anche perché la maggioranza di noi qui presenti ed io in primis fa tutt’altro nella vita. Ma in quanto dirigenti Avis, noi che viviamo in modo diretto l’esperienza del donatore, abbiamo la facoltà e soprattutto il dovere di segnalare situazioni quantomeno strane con cui abbiamo a che fare. Già, perché i volontari del nostro Consiglio ed io in particolare cerchiamo quando possibile di essere presenti al Centro Trasfusionale. E’ lì che si capisce cosa sia davvero Avis e cosa significhi donare il sangue, è parlando con i donatori che si capiscono le loro esigenze e i loro problemi. E sarebbe bene che anche chi sta agli alti vertici della nostra Associazione si rechi in modo più assiduo al Sit di Perugia o agli altri centri di raccolta regionali, per capire bene la quotidianità del donatore. AVIS significa Associazione Volontari Italiani Sangue, ed è costituita dai donatori e dai volontari come noi che hanno il compito di tutelarli. Ed è il Centro di Raccolta la miglior palestra e la miglior scuola per capire come mettersi al loro servizio, è questo che permette ad un Dirigente Associativo di capire davvero cosa sia AVIS; ciò che tocchiamo con mano insieme ai nostri donatori vale più di mille corsi di formazione. Tornando alle esperienze vissute direttamente, ci è capitato negli ultimi mesi di avere a che fare con donatori esclusi in modo poco chiaro e superficiale in sede di colloquio medico o addirittura durante l’accettazione della modulistica, in cui da parte della segreteria è stata scavalcata una successiva decisione medica: una situazione questa, come potete ben condividere, intollerabile e gravissima. Come accaduto anche in questo ultimo episodio che ho gestito in prima persona, è stato solo grazie al nostro intervento in qualità di volontari AVIS che questi donatori hanno potuto essere comunque accettati / rivalutati da un punto di vista medico ed effettuare così la propria donazione. Abbiamo spesso segnalato tali episodi ad Avis Regionale, che ha preferito non approfondire i casi, demandando al donatore stesso il compito di chiedere chiarimenti a riguardo nelle questioni mediche. Bene, se in quelle sedi il donatore fosse stato lasciato solo, se ne sarebbe tornato a casa o, peggio ancora, non sarebbe tornato mai più, aggravando ulteriormente il bilancio già in profondo rosso della nostra associazione. A cosa serve Avis? Uno tra i nostri principali obiettivi è proprio quello di dar voce alle esigenze del donatore e tutelarlo nei casi più spinosi. Con riferimento agli esempi citati sopra, è grazie ad AVIS, è grazie a noi, che si è potuto idealmente riprendere alcune sacche di sangue dal parcheggio del Silvestrini per riportarle tra le scorte dell’Ospedale di Perugia. E ne siamo estremamente orgogliosi. Questo dovrebbe aiutare noi ed i più alti dirigenti avisini a capire cosa sia e cosa sia e cosa dovrebbe essere la nostra Associazione, quale deve e dovrebbe essere il nostro spirito. Ed è a questo spirito che si ricollega il tema dell’Accoglienza, che approfondiremo dopo.
PRENOTAZIONE Ho pensato di riassumere la nostra attività di prenotazione in due indici, che ho chiamato indice di sensibilizzazione ed indice di responsabilità, da monitorare entrambi con scadenza mensile ed annuale. Il primo ci permette di vedere il rapporto tra il numero di prenotazioni effettuate ed il totale di accessi al Sit di Perugia, il secondo rapporta quanti donatori prenotati si presentano poi effettivamente il giorno della donazione. In questo ultimo indice (100% per la nostra sezione da inizio anno) non sono ovviamente conteggiati coloro che per motivi personali o di salute ci comunicano in anticipo la disdetta, permettendoci di eliminare la prenotazione e lasciare così lo slot a qualcun altro. Per quanto riguarda l’indice di sensibilizzazione, siamo molto soddisfatti di come i nostri donatori abbiano recepito questo servizio, quantificato a marzo in un ottimo 20% (un donatore su 5 si è presentato al Sit da prenotato), che gratifica il nostro lavoro a 360° nel territorio e che permette a nostro avviso di far sentire il donatore più valorizzato e responsabilizzato.
ATTIVITA’ ED EVENTI Si è parlato tanto in passato di come incentivare la nostra attività di promozione e della necessità di organizzare eventi condivisi tra le sezioni comunali. Abbiamo organizzato e stiamo organizzando numerosi eventi, che ci hanno visto / ci vedranno collaborare con le altre AVIS del territorio e con associazioni di grande importanza come ANED e Avanti Tutta. A tal proposito mi piace proporvi ed invitarvi all’evento “La Mitica Partita del Dono”, partita benefica che disputeremo il 18 maggio contro “La Mitica” (Nazionale Italiana Ragazzi Guariti da Leucemia), raccogliendo fondi da destinare all’acquisto di materiale in reparti oncologici e pediatrici. Nella stessa giornata faremo inoltre visita al reparto onco-ematologico pediatrico dell’Ospedale di Perugia, portando doni e sorrisi ai bambini ricoverati. Il 24 maggio poi organizzeremo una partita benefica di pallavolo femminile, stavolta in collaborazione con AVIS Passignano. E’ nostra intenzione collaborare in modo ancora più stretto in futuro con le altre sezioni comunali, scambiandoci idee e proposte, per migliorarci reciprocamente.
ACCOGLIENZA Dulcis in fundo, eccoci al tema più dibattuto, o per certi versi meno dibattuto in questi mesi. Già, perché nonostante il progetto sia stato presentato ormai quasi un anno fa da Avis Provinciale e sia stato condiviso da molte sezioni comunali, è ancora lì, bloccato sul tavolo in attesa del calcio d’inizio. Noi di Magione abbiamo nelle fasi iniziali rivolto dubbi e chiesto chiarimenti ad AVIS Regionale ed AVIS Provinciale a riguardo, ricevendo le informazioni necessarie dal Presidente Cintia. Insomma noi siamo pronti, AVIS Provinciale e le altre comunali sono pronte, ma a quanto pare sembra che manchi la benedizione dall’alto. A cosa serve l’Accoglienza? Per capirlo, come detto anche prima, bisogna recarsi al Centro Trasfusionale, incontrare e parlare con i donatori. E passando le mattinate al Sit ci si può rendere conto che accoglienza significa non solo salutare il donatore quando arriva, non solo indicargli dove si trova il numero da prendere, non solo fargli compilare e ritirare il modulo della privacy all’ingresso. Accoglienza è anche aiutare un possibile nuovo donatore a capire l’importanza di iscriversi ad AVIS piuttosto che ad altre associazioni, evitando così che diventi un occasionale, Accoglienza è gratificare il donatore quando dona, consolarlo quando il medico gli impone una sospensiva, ma soprattutto parlare con lui, ascoltare i suoi problemi, che nella stragrande maggioranza dei casi non è Avis a creare. Però essendo lì presente, è sempre e comunque AVIS a metterci la faccia, nel bene e nel male. Venerdì 26 aprile ho scelto di passare la mia mattinata di ferie al Sit, cercando di dare una mano in accettazione alle ragazze del servizio civile. In una giornata che si sapeva sarebbe stata molto critica data la concomitanza con il ponte festivo, c’erano solo due medici ed una postazione di prelievo di analisi. Si sono presentati oltre 50 donatori non prenotati, andati ad aggiungersi ai prenotati di sangue e di plasma, per un totale di quasi 80 accessi. Il risultato che ho potuto toccare con mano è stato: una media di due ore di attesa per i prenotati, persone arrivate alle 8 di mattina e che hanno fatto il prelievo di analisi alle 11:45, ma soprattutto ho visto alcuni donatori andarsene delusi e spazientiti. Molti fortunatamente sono rimasti, e ciò è stato possibile grazie al lavoro di Accoglienza fatto dai volontari Avis lì presenti che hanno parlato con loro e li hanno tranquillizzati durante la lunga attesa. Situazioni come questa sono già capitate in passato ed alle quali noi comunali ed Avis Umbria non possiamo restare indifferenti. Per snellire queste situazioni, oltre che un po’ di lungimiranza e buonsenso nella gestione del personale da parte dei vertici ospedalieri, proponiamo in questa sede di valutare due semplici cose: possibilità di aprire, quantomeno nei giorni più critici, l’accettazione della modulistica alle 7:30 (venerdì alle 8 era già in fila il numero 33, prima che iniziasse l’accettazione) ed inizio anticipato delle visite mediche, che spesso non riescono a partire prima delle 8:20. E’ nostro compito portare le idee, più o meno buone che siano, poi è Avis Regionale che deve tirare le fila, presentando le nostre ragioni ai responsabili del Centro Trasfusionale, anche in modo duro se necessario.
Preferisco sorvolare in questa sede su altre tematiche, a cominciare dall’adeguamento alla nuova normativa sulla privacy; anche in questo caso la mia sezione ha riportato dubbi e perplessità alle sedi competenti, ricevendo risposte a volte più, a volte meno soddisfacenti. Per dirne una su tutte, ad oggi riceviamo ancora dal Sit di Perugia i dati mensili delle donazioni in excel su e-mail non ufficiale e non certificata; alcuni centri di raccolta addirittura ci inviano i resoconti per posta ordinaria, in buste cartacee che possono quindi essere intercettate ed aperte da chiunque. Anche qui ci sarebbe da discutere e da lavorare, ma prima di diventare dei dirigenti esperti giuridici versione 4.0, credo sia meglio pensare a come risolvere il problema del calo delle donazioni e dei rapporti con donatori e centro trasfusionale.
Nello spirito di collaborazione reciproco, mi auguro che questi pensieri possano essere interpretati in modo costruttivo da chi di dovere, in uno spirito di effettivo dialogo e scambio di idee, giudizi ed opinioni, che non si limiti alla carta e alle parole ma che sia seguito dai fatti. E’ questo che ci permetterà di capire tutti insieme cosa significa davvero far parte di questa Associazione, crescendo fianco a fianco verso il nostro unico obiettivo comune.
Roberto Taborchi
Presidente Avis Magione