Non solo donazioni, Avis Magione pensa all’arte e restaura l’edicola
L’Avis di Magione impegnata non solo nella donazione del sangue, ma anche nel sociale. E’ stata protagonista del restauro che ha interessato l’edicola via crucis, facente parte delle stazioni realizzate in travertino nel 2000 dal famoso artista magionese, Sestilio Burattini. “Abbiamo voluto cercare di riportare allo splendore originale l’edicola Avis-Aido della Via Crucis di Magione – spiega il presidente Avis, Roberto Taborchi -, segnata dal tempo a quasi 20 anni dalla sua inaugurazione”. Ma questa è solo una delle tante iniziative che l’associazione magionese sta portando avanti per cercare di promuovere la donazione in un periodo sempre più difficile per la regione “in cui – spiega Taborchi – da oltre un anno e mezzo non si riesce ad invertire il trend negativo nel saldo donazioni. Nel solo mese di agosto 2017 in Umbria si sono registrate ben 799 donazioni in meno rispetto ad agosto 2016 e le notizie in arrivo da Roma, recentemente colpita dai focolai del virus Chikungunya con la conseguente sospensione delle donazioni nelle zone interessate, sono tutt’altro che rassicuranti anche a livello nazionale. Questa nuova problematica fa seguito a quella già presente da anni relativa al West Nile Virus, che nel periodo estivo impone uno stop di 28 giorni alle persone che hanno soggiornato in alcune province d’Italia. Questa, così come le altre sospensive dettate da motivi di salute, non devono scoraggiare il donatore, che deve anzi vederle come un modo per tutelare se stesso ed i riceventi, tornando a donare appena gli sarà di nuovo consentito”. In questo senso Avis Magione conferma la sua totale disponibilità a fornire informazioni e chiarire ogni dubbio ai donatori nuovi ed a quelli periodici, mantenendo anche l’impegno di organizzare almeno una donazione di gruppo al mese. “A tal proposito, ricordiamo che oltre che al Sit di Perugia (aperto tutti i giorni dal lunedì al sabato e la terza domenica di ogni mese) è possibile donare anche al Centro Raccolta di Passignano (tutti i lunedì e giovedì ed il terzo sabato di ogni mese). In un periodo così difficile serve il contributo di tutti, non possiamo permetterci di pensare ‘tanto ci sarà chi lo farà al posto mio’ non possono essere sempre gli altri a fare quello che potremmo e dovremmo fare noi. Anche perché come diceva un successo di parecchi anni fa ‘gli altri siamo noi’: dobbiamo essere noi i protagonisti di questo gesto – conclude Taborchi – piccolo per chi lo fa, ma di valore inestimabile per chi lo riceve”.
Alice Guerrini – Corriere dell’Umbria